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Venezia e la terraferma dopo la guerra di Cambrai
 


Prezzo: €34,00 (incluso 4 % I.V.A.)

Giuseppe Del Torre

Dopo la sconfitta veneziana a Agnadello del maggio 1509, le città e i dimetti della terraferma caddero rapidamente in mano degli eserciti invasori, grazie all'entusiasmo con cui buona parte dei sudditi volle liberarsi dal governo della Serenissima. Questa ribellione era, però, destinato a rimanere un episodio isolato nei quattro secoli di dominio della Repubblica sulle sue province venete, lombarde e friulane; nell'altra rivolta generalizzate contro il potere centrale si verificò infatti più fino all'arrivo delle truppe napoleoniche. La stabilità politica e sociale della terraferma nel corso dell'età moderna va fatta risalire principalmente al modo in cui la classe dirigente veneziana ripristinò il suo dominio alla fine della lunga crisi di Cambrai. Il quindicennio tra la pace di Noyon del 1516 e il congresso di Bologna costituì infatti un momento fondamentale per l'affermazione del modello dì governo veneziano sulla terraferma: in quel breve giro d'anni, chiuse definitivamente l'epoca dell'espansione nell'entroterra padano, il patriziato della Dominante affrontò per l'ultima volte in modo complessivo il problema dei rapporti con i sudditi.

Brossura 14 x 22 cm. pag. 268

Stampato nel 1986 da Franco Angeli


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Di solito viene spedito in: 96 h.

 







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