Gianni Oliva
Sono passati ottant'anni da quel maggio 1936, dalla conquista di Addis Abeba e dalla proclamazione dell'impero, il punto di non ritorno raggiunto dalla volontà di potenza dell'Italia mussoliniana. In realtà, l'avventura coloniale italiana ha origini ben più profonde: già all'indomani dell'Unità, infatti, quando si affaccia per la prima volta sulla ribalta delle potenze internazionali, il neonato regno sabaudo è colpito da quella "febbre coloniale" che contagia paesi grandi e piccoli (l'Inghilterra, la Francia, l'emergente Germania, ma anche il piccolo Belgio), che entrano in competizione per accaparrarsi i vastissimi territori dell'Africa. Seguiranno decenni di campagne di conquista, destinate a concludersi, fra alti e bassi, con la definitiva sconfitta del secondo conflitto mondiale. Un racconto per immagini: le prime mire espansionistiche del governo Crispi, le ottocentesche battaglie di Dogali e Adua, il sogno fascista della "quarta sponda", la vittoriosa guerra d'Etiopia, la disfatta nella guerra d'Africa; ma anche la propaganda razzista, l'assoggettamento delle popolazioni locali e i crimini di guerra perpetrati nelle colonie africane, che smentiscono il mito degli "italiani brava gente" e che sono stati denunciati dagli storici soltanto in epoca relativamente recente. Nelle parole di un grande storico e nelle preziose immagini degli archivi ANSA e dei suoi partner internazionali, tutta la verità su una pagina controversa (e mai abbastanza indagata) della storia nazionale.
Brossura 17,5 x 25 cm., pagg. 141, ill.
Stampato nel 2016 da Edizioni del Capricorno
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