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Soldati senza causa
 


Prezzo: €28,00 (incluso 4 % I.V.A.)

Andrea Brazzoduro

Mercoledì 5 dicembre 2002, il presidente della Repubblica Jacques Chirac, accompagnato dal primo ministro Raffarin, dal ministro della Difesa e dal segretario di Stato per gli ex combattenti Mékachéra, inaugura a Parigi il "Memoriale nazionale della guerra d'Algeria e dei combattimenti in Marocco e in Tunisia, 1952-1962". Sono passati quarant'anni da quando la Francia ha mandato 1.200.000 soldati di leva (su 44 milioni di abitanti) al di là del Mediterraneo, a combattere contro gli indipendentisti del fronte di liberazione nazionale algerino. Tra le fila francesi i morti sono stati 26.000 e 300.000 i feriti; almeno dieci volte di più furono quelli algerini. Comparata alla guerra americana in Vietnam, la guerra d'Algeria (che è durata lo stesso numero di anni) mobilita un numero maggiore di truppe in rapporto alla popolazione con una mortalità cinque volte superiore. Ma è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati da un Paese che entrava di volata nel "trentennio glorioso" con la voglia di lasciarsi il passato coloniale alle spalle, di consumare e divertirsi. Solo nel 1999 lo Stato ha riconosciuto di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962 e "dal 2007 a oggi, sollecitati a raccontare la propria esperienza della guerra nell'ambito di una ricerca universitaria, i veterani d'Algeria parlano".

Brossura 14 x 21 pagg. 308

Stampato nel 2012 da Laterza 

Disponibilità

Di solito viene spedito in: 96 h.

 







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