Info: Il tuo browser non accetta i cookie. Se vuoi utilizzare il carrello e fare acquisti devi abilitare i cookie.
Diario 1926
Prezzo:
€20,00
(incluso 4 % I.V.A.)
J.P. Goebbels
“La sera alle 8, in auto fino al Bürgerbräu. Hitler è già lì. Il mio cuore sta battendo quasi fino a scoppiare. Si entra in sala. Accoglienza scatenata. Ranghi serrati. Non c’è più un solo posto libero. Sarà Streicher ad aprire l’incontro. E poi parlo io, per due ore e mezza. Dò tutto di me. Il pubblico si accalora, grida. Alla fine, Hitler mi abbraccia. Ha le lacrime agli occhi. Sono così felice!”.
(13 aprile 1926) “E intanto Hitler racconta! La sera: parla della futura immagine architettonica del Paese, di cui lui è il perfetto capomastro. Dopodiché delinea l’immagine di una nuova Costituzione tedesca: ed eccolo qui, il pittore, il perfetto artista dello Stato! Addio, mio caro Obersalzberg! Questi giorni mi hanno dato la direzione e il cammino da seguire! Dal profondo delle difficoltà, ora brilla una stella! Mi sento legato a lui fino alla fine. Ora è svanito anche l’ultimo mio dubbio. La Germania vivrà! Heil Hitler!”. (25 luglio 1926) “Con questo quaderno si chiude il capitolo Elberfeld. Tanta gioia, tanto dolore! Degli amici e dei nemici. Molte preoccupazioni e delusioni. E, in mezzo a tutto ciò, una linea di gloria decisamente in ascesa. Ho ancora molte cose da fare in questa vita, e mi sento benissimo. Possa Dio darmi la forza per riuscire a realizzarle tutte. Così come dice il seguente motto: Arrenditi, se necessario, ma non consegnare mai la tua bandiera! E così sia! È una giornata di novembre decisamente molto grigia. Esattamente tre anni fa, Hitler invocava la dittatura a Monaco. Dove saremo tra altri tre anni? Non facciamoci domande! All’attacco! Berlino! L’asfalto o la realizzazione della missione? Leviamo l’ancora!”.(8 novembre 1926) “Sono attorniato da persone che mi vogliono bene e che mi resteranno fedeli anche nelle peggiori difficoltà. D’ora in poi, si tratta di mettersi realmente al lavoro. Faremo miracoli. Mi sono fatto dei nuovi amici, in particolare Schweitzer, Steiger e Daluege. Ho adottato definitivamente un uomo come Guida [Führer] e come mentore: Adolf Hitler. Io credo in lui così come credo nel futuro”. (31 dicembre 1926)