Oliver Hilmes
Olimpiadi: gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla capitale tedesca invasa da una folla di sportivi, delegazioni olimpiche, personalità e giornalisti di ogni paese e orientamento politico. Il regime vuole mostrare al mondo una metropoli cosmopolita, e così accade l'imprevedibile: quei sedici giorni d'agosto si trasformano in una specie di parentesi idilliaca nella marcia verso il baratro. La poderosa macchina della propaganda messa in moto dagli uomini del Führer non tollera il minimo inciampo, e sotto questa superficie tollerante e levigata si rincorrono freneticamente gli avvisi della polizia segreta e gli ordini impartiti ai media nazionali: guai a parlare di campi di concentramento, nessun accenno alle leggi razziali, tutto è regolato fino ai dettagli, come nei fotogrammi perfetti del film che Leni Riefenstahl, la regista più amata da Hitler, sta girando negli impianti sportivi con un dispiegamento di mezzi tecnologici mai visti prima. Oliver Hilmes racconta quei sedici straordinari giorni seguendo la vita quotidiana di una moltitudine di personaggi famosi e di uomini della strada, intrecciando i loro destini, in quelle ore apparentemente sospese ma piene di sussulti e presentimenti. Gerarchi nazisti e diplomatici stranieri, gestori di locali notturni, attrici, scrittori, travestiti, turisti e prostitute: tutti coinvolti, volenti o meno, nella costruzione di una colossale illusione a orologeria. Di ciascuno di loro, nel capitolo finale, Hilmes racconta il destino ultimo, oltre la conclusione dei Giochi.
Brossura 14,5 x 21 cm., pagg. 305
Stampato nel 2017 da EDT
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