Il fulcro della pedagogia nazionalsocialista non si trovava tanto nella scuola, legata ad una tradizione ottocentesca, quanto nelle organizzazioni giovanili, prima di tutte le Hitlerjugend, che nei progetti dello stesso Hitler dovevano soppiantare la famiglia come principale luogo di formazione. La letteratura, che vive della rielaborazione soggettiva del passato, offre meglio di quanto non possa fare la storiografia di indagare che cosa avvenne nella coscienza dei singoli adolescenti e quali conseguenze ne ebbero gli adulti. Il libro tratta l'argomento partendo da un punto di vista negativo ma la ricerca compiuta è degna di nota.

Brossura 17 x 24 cm. pag. 125

Stampato nel 2007 da Campanotto