La Romania ha sempre occupato un posto centrale, e non solo geografico e geopolitico,  nell'Europa centrale, punto di convergenza tra settori di influenze definito da tre componenti geostrategiche: i Carpazi, il Danubio e il Mar Nero. Nel periodo di Ceausescu la rivendicazione di questo ruolo centrale si espresse nell'adozione ufficiale del cosiddetto protocronismo romeno, secondo cui la cultura europea sarebbe debitrice della propria nascita ad una civiltà pelasgica originaria dello spazio romeno. In tale contesto Ceausescu rifiutò nettamente il cosiddetto colonialismo comunista, operò per il rafforzamento dei legami con tutti gli altri partiti comuisti ed operai, rimanendo fedele al concetto della autonomia di ciascun partito, accordò grande attenzione al consolidamento dell'indipendenza e della sovranità nazionale, e, sopratutto, si batté con tenacia per la massima democraticizzazione dei rapporti internazionali. Il suo contributo culturale, ideologico e politico riveste quindi ancora una certa validità e attualità.

Brossura 15 x 21 cm. pag. 334

Stampato nel 2012 dalle Edizioni All'Insegna del Veltro