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Africa bianca
 


Prezzo: €13,00 (incluso 4 % I.V.A.)

Giorgio Campiglio

Raggiunto il Capo di Buona Speranza nel febbraio 1487, tre navi portoghesi gettarono l’ancora nella Baia della Tavola, dove oggi sorge Città del Capo. L’avvenimento segnò una svolta nella storia mondiale; aggirata la soverchiante potenza dell’Islam nell’Africa Settentrionale e nel Medio Oriente, l’Europa era in grado di realizzare una sua antica aspirazione, quella di stabilire una via commerciale diretta verso i mercati asiatici. Quasi contemporaneamente, nel 1492, Cristoforo Colombo rivelava l’esistenza a occidente di un nuovo mondo verso. Le varie fasi attraverso cui passò la conquista europea dei mercati asiatici portarono nel 1652 alla nascita, in quel punto estremo del continente africano, di un piccolo insediamento europeo, in origine prevalentemente olandese, con funzioni di scalo intermedio per le navi in transito per l’India. Le rivalità religiose e i conflitti tra le potenze in Europa, il passaggio della supremazia dall’Olanda alla Gran Bretagna, affermatasi come potenza egemone nell’Africa Meridionale e il consistente afflusso di immigranti in seguito alla scoperta dei diamanti e dell’oro, ebbero come effetto la nascita del popolo afrikaner, risultato dalla fusione di coloni olandesi, tedeschi, francesi e anglosassoni, il quale, per la sua originalità culturale e il tenace attaccamento alle proprie tradizioni e all’indipendenza, può essere considerato l’unica popolazione bianca del continente africano.

Brossura 14,5 x 20 cm., pagg. 352

Stampato nel 2015 da Greco & Greco

Disponibilità

Di solito viene spedito in: 96 h.

 







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