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Wagram
Prezzo:
€26,00
(incluso 4 % I.V.A.)
Gunther E. Rothemberg
"Il fuoco è tutto; il resto non ha importanza”,
affermò Napoleone alla vigilia della battaglia di Wagram. Di fatto, il cruento
scontro che il 5 e 6 luglio 1809 oppose su un fronte di 22 chilometri gli
eserciti francese ed austriaco (una forza complessiva di 300.000 uomini), fu il
più imponente combattimento delle guerre napoleoniche, un fatto d’armi che da
ambo le parti vide un impiego del fuoco d’artiglieria senza precedenti. La
campagna danubiana del 1809, risultato della rinnovata aggressività bellica
dell’Austria dopo le ripetute sconfitte culminate nella rotta di Austerlitz del
1805 e le conseguenti perdite territoriali a vantaggio dei francesi, si
caratterizzò per l’alternarsi delle fortune dei contendenti. In una prima fase,
dopo l’occupazione di Vienna, Bonaparte cercò con risolutezza l’annientamento
dell’Armata principale dell’arciduca Carlo, finendo però col subire un scacco
ad Aspern-Essling nel mese di maggio: gli austriaci avevano fatto propria la
tattica dei sistemi di corpi d’armata ideata da Napoleone, sicché per
l’imperatore diventava arduo assestare il colpo definitivo al nemico. Tale
stato di cose condusse allo scontro d’attrito dei due giorni di Wagram, che
segnò una svolta fondamentale nella conduzione della guerra in generale,
preannunciandone i suoi sviluppi moderni, in particolare – evidenzia Rothenberg
– la Guerra civile americana.
Brossura 14 x 21 cm. pag. 290 con illustrazioni a colori