Nell'arido Carso, nelle trincee "impossibili" sulle
cime dei monti, sotto il solo cocente o nel freddo più
intenso, la possibilità di bere era ciò che
separava la vita dalla morte. Quanti feriti, o, semplicemente,
quanti fanti soffrirono la sete per notti e giorni senza poter
far nulla per procurarsi dell'acqua; quanti morirono solo
per cercare di reperire qualche sorso o sotto il fuoco o per
aver bevuto acqua infetta. La borraccia e la gavetta furono
dunque tra gli oggetti più "controllati"
da parte dei soldati e degli ufficiali. Questo è il primo libro che ne parla.
Brossura 17 x 24 cm. pag. 84 con 200 foto a colori