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I canti del Fascismo
Prezzo:
€24,00
(incluso 4 % I.V.A.)
Giacomo De Marzi
Per il
regime fascista, il vero canto "etico" non fu quello imperniato sul torbido
dopoguerra, bensì quello teso a mostrare al mondo sia il nuovo cittadino italico
ormai trasformatosi, al tempo del duce, in fiero guerriero, sia l'intima unione
della grandezza dell'antica Roma con il fascismo rinnovato e rinnovatore.
Nel canzoniere fascista ci furono tutti e un po' di tutto: camicie nere e
balilla, manganellatori e manganellati, eroi e martiri, quarte sponde e colli
fatali, posti al sole e mari nostri, soldati e studenti, madri e sorelle, operai
e legionari, sommergibili e carri armati e quant'altro; il regime volle canti
eroici, perché in essi vide - come nel cinema - secondo la nota locuzione
mussoliniana, "l'arma più forte" e gli autori, da Blanc a Ruccione, da Spetrino
a Pellegrino, da Arconi a Filippini, offrirono agli italiani una grande messe di
canti.
Rilegato con sovracopertina 14 x 22 cm. pag. 446 con alcune illustrazioni b/n