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Guglielmo Salotti
"Con la barba di Bombacci-ci farem glispazzolini-per lucidare le scarpe-di Benito Mussolini", avevano cantatonel 1921-'22 gli squadristi fascisti. A distanza di poco più di unventennio, il 25 aprile 1945, l'ex deputato socialista e comunistaNicola Bombacci si sarebbe trovato, non certo casualmente, da solo alfianco del "vecchio compagno romagnolo" Mussolini, per essere poifucilato, a Dongo, insieme ad alcuni ex gerarchi fascisti. La biografiadi un personaggio molto più lineare e meno contraddittorio di quantopossa a prima vista apparire, sul quale, dopo il 28 aprile 1945, èscesa una strana coltre di silenzio, quasi si trattasse di un morto"scomodo" per tutti: per i vecchi compagni socialisti e comunisti, chelo avrebbero bollato come "supertraditore", così come per gli "eredispirituali" di coloro al cui fianco era caduto, gridando: "Viva ilsocialismo!".