Roberto Maiocchi
Il grado di compromissione degli scienziati
italiani con il fascismo fu senz'altro elevato, anche se per ragioni
diverse. Se gli economisti presero molto sul serio sia il
corporativismo che l'autarchia, un contributo alla preparazione della
guerra giunse anche da chimici e ingegneri. La comunità scientifica
italiana contribuì attivamente alla variante "fascista" del razzismo.
Questo saggio affronta le diverse sfaccettature di questa complessa
relazione: dall'aspetto istituzionale, con le vicende che portarono
alla nascita del CNR, a quello culturale, con la ricezione in Italia
delle teorie di Einstein, fino a quello più propriamente politico, con
il coinvolgimento degli scienziati nelle politiche autarchiche e nelle
leggi razziali.
Brossura pag. 207
Stampato nel 2004 da Carocci
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