Wolfgang Schivelbusch
Il New Deal di Franklin Delano Roosevelt è
oggi considerato come un ideale democratico, la fiera risposta
americana a una crisi economica che spinse la Germania e l'Italia verso
la deriva del fascismo e del nazionalsocialismo. In realtà, negli anni
Trenta, le tre forme di governo non erano così diverse come si è soliti
credere. Prendendo le mosse dalla Grande depressione, Schivelbusch
indaga la nascita e la fortuna di un nuovo tipo di stato, sostenuto da
una massiccia propaganda governativa, guidato da una figura carismatica
e volto alla salvaguardia della stabilità e del potere costituito.
Emergono così sorprendenti somiglianze fra le politiche di Roosevelt,
Hitler e Mussolini: il controllo governativo dell'economia e della
società; il valore simbolico delle grandi opere pubbliche, che non solo
crearono nuovi posti di lavoro, ma si imposero come vivide emanazioni
dell'autorità statale;
l'architettura monumentale che plasmò Washington come Berlino; le
martellanti campagne di arruolamento dei cittadini, chiamati a essere
leali difensori della patria; l'esaltazione dei concetti di nazione,
popolo e terra. Frutto di un'analisi scientifica dei programmi e delle
strategie politiche, questo studio comparato, lungi dal minimizzare le
essenziali differenze fra i tre regimi, ne approfondisce i comuni
elementi populisti e paternalisti.
Brossura pag. 217
Stampato nel 2008 da Tropea
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