Giovanni Gentile, filosofo tra i maggiori
d'Europa, aderì al fascismo, varò come Ministro della Pubblica
istruzione un'importante riforma della scuola superiore, fu presidente
e ispiratore dell'Enciclopedia Italiana e direttore della Scuola
Normale Superiore di Pisa. Dopo il 25 luglio 1943, tentò di promuovere
una sorta di solidarietà nazionale, ma scelse di aderire alla
Repubblica Sociale. Fu ucciso a Firenze il 14 aprile 1944 in un agguato
condannato dal CNL, rivendicato dal Partito comunista e attorno al
quale aleggia ancora il mistero. Il volume illustra il pensiero di
Gentile e il suo ruolo decisivo nella cultura italiana del Ventennio,
ma anche l'influenza esercitata nel dopoguerra sugli intellettuali e
nel mondo politico.