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Il confine degli altri
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(incluso 4 % I.V.A.)
Marta Verginella
La storia di ogni confine ha sempre due
facce: quella raccontata al di là è sempre diversa da quella che si
ascolta di qua. I confini in quanto luoghi mutano nel tempo, si
costruiscono e si cancellano, e quelli che tuttora delimitano gli Stati
europei sono infatti il frutto di guerre, negoziazioni politiche e
diplomatiche. Ma il loro valore simbolico è il portato degli
orientamenti delle popolazioni residenti lungo i loro versanti.
Condizioni favorevoli agli scambi o viceversa al conflitto sono dipese
soprattutto dalle società di confine, dal loro interesse a trasformare
quel limite in un passaggio piuttosto che in uno sbarramento. Il
tracciato di confine che dopo la prima guerra mondiale permise di
"ricongiungere" all'Italia la gran parte delle terre irredente,
Trieste, Gorizia e l'Istria, creò sconforto tra vasti strati di
popolazione slovena e croata residente nella stessa area, inclusa dopo
il 1918 nel Regno d'Italia. Scorrono in queste pagine eventi e vicende
della storia del confine italojugoslavo nel periodo tra le due guerre.