La
biografia del gerarca che "inventò" i Balilla, un
irriducibile che non abbandonò mai l'idea fascista e Mussolini. «Tutti noi
subivamo il fascino di Mussolini e anche quando ce ne distaccammo fu
con profonde lacerazioni interiori... Ma Ricci... Ricci era un fedele diverso,
strano: era come quei preti che quando parlano della Madonna si illuminano.» Così veniva descritto Renato Ricci, gerarca fascista di origine
carrarese che meglio di chiunque altro incarnò l'ala idealista
del regime. Deputato nel 1924, presidente dell'Opera Nazionale Balilla
dal 1926 al 1937 e ministro delle Corporazioni dal 1939 al 1943, dopo
l'8 settembre aderì senza esitazioni alla Repubblica di Salò
e divenne Comandante della Guardia Nazionale Repubblicana. Amico di D'Annunzio e di Ciano, fu però lui a firmare l'ordine
di fucilazione del genero di Mussolini, estremo atto di fedeltà
al Duce. Arrestato nel giugno del 1945, rimase in carcere fino al 1950.
Morì a Roma nel 1956.