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Fenomenologia dell'individuo assoluto
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€26,50
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Julius Evola
Teoria e fenomenologia dell'Individuo
assoluto, scritto da Julius Evola fra il 1917, quando venne richiamato
in guerra, e il 1924, quando era a Roma e ormai si interessava giù ad
altri temi (arte, dottrine orientali, esoterismo), era costituito da
"300 facciate formato protocollo riempite per 4/5 in manoscritto".
L'opera apparve presso Bocca in due tomi, prima la Teoria (1927), poi
la Fenomenologia (1930).
Dopo la seconda guerra mondiale, durante la
sua permanenza nell'ospedale militare di Bologna (1948-1951), Julius
Evola sintetizzò e aggiornò la Teoria, che venne pubblicata soltanto
nel dicembre 1973 e in una edizione critica in questa collana nel 1998,
ma non effettuò la medesima operazione per Fenomenologia che apparve
nella stesura originaria all'inizio del 1974, pochi mesi prima della
sua morte. Quella che qui si presenta è dunque sempre l'edizione del
1930, corretta nei refusi, aggiornata nella bibliografia e con vari
apparati critici. Ci si potrà così rendere direttamente conto dello
stile originario del giovane Autore che, specie nella conclusione di
questo libro, assume un tono quasi epico altrove raramente
riscontrabile.
L'opera filosofica evoliana è così dunque
completata: in questo suo sistema di pensiero si configurano due vie
realizzative, la "via dell'altro" e la "via dell'Individuo assoluto".
Evola non giudica l'una intrinsecamente "superiore" all'altra, ma
entrambe identicamente vere in quanto, in nome della libertà suprema,
la prima deve essere valida e possibile quanto la seconda. Tuttavia, a
suo giudizio, la "via dell'altro", per sua stessa natura, non è
suscettibile che di una determinazione strutturale schematica, dato che
in essa non fa che ripetersi uniformemente una situazione iniziale
elementare. La "via dell'Individuo assoluto", invece, è determinabile
partitamente, e la sua descrizione occupa tutta la seconda parte
dell'opera dottrinale di Evola, cioè questo libro.