Josè L. Rodriguezdel Corral
Italia, 451 d.C. Nella bruma del mattino,
un'ombra nera si staglia in cielo, alzandosi e abbassandosi lentamente.
È un'aquila, che a stento riesce a mantenersi in volo. Con un grido, il
giovane Concordia la salva dal dardo di un cacciatore, forse perché
mosso a pietà, o forse per scongiurare un presagio funesto. Come non
leggere, infatti, in quelle grandi ali stremate il segno del declino
dell'impero? Più di mille anni prima, la fondazione di Roma era stata
salutata proprio dal volo glorioso di dodici aquile: una per ogni
secolo di dominio, secondo il vaticinio degli aruspici. Ora che il
periodo di splendore sta volgendo al termine, l'impero d'Occidente si
trascina agonizzante, minacciato dai barbari che premono ai confini e
logorato all'interno da intrighi e lotte di potere. Concordia, figlio
dodicenne di un carpentiere, ha lasciato la sua casa per seguire il
padre, improvvisatosi predicatore per diffondere il verbo di Cristo. Il
fervore dell'uomo e il bel canto del ragazzo attirano ben presto
l'attenzione della gente, compresi i patrizi. E così, padre e figlio si
ritrovano loro malgrado invischiati nelle trame della Storia.
Cartonato pag. 349
Stampato nel 2007 da Piemme
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