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La mezzaluna e la svastica
Prezzo:
€24,00
(incluso 4 % I.V.A.)
David G. Dalin, John F. Rothmann
La sconfitta dell'Impero ottomano durante la
prima guerra mondiale segnò la fine del Califfato. Dopo secoli di
trionfi e conquiste, l'Islam usciva sconfitto sul piano politico e
militare. La Palestina era sotto mandato britannico. Gli ebrei di tutto
il mondo vennero incoraggiati a raggiungere la loro "Terra promessa" in
vista del futuro Stato ebraico. In questo contesto, nel 1921, Hag 'Amin
al-Husayni venne nominato muftì di Gerusalemme e divenne il più
importante leader islamico del Medio Oriente. Al-Husayni fu l'assoluto
protagonista della nascita del moderno fondamentalismo islamico e della
lotta armata ('intifadah) contro gli ebrei. Al-Husayni fu un visionario
crudele che in nome del nazionalismo arabo e dell'antisemitismo strinse
un'alleanza tattica con il nazismo in forza della quale 100.000
musulmani combatterono come volontari nelle divisioni tedesche. Tra i
più accesi sostenitori della Soluzione Finale, si macchiò direttamente
di atti feroci quale il sabotaggio dei negoziati tra i nazisti e gli
Alleati per la liberazione di prigionieri tedeschi in cambio della fuga
verso la Palestina di 4000 bambini ebrei destinati alle camere a gas.
Dopo la guerra, scampato a Norimberga, al-Husaymsi si divise tra
l'Egitto, dove rinsaldò i rapporti con Sayyid Qutb e Hasan al-Bannah,
rispettivamente il teorico e il fondatore dei Fratelli musulmani, e
Beirut, dove pose sotto la sua ala protettiva un giovane che diventerà
un protagonista della politica mediorientale: Yasir 'Arafat.