Il libro, stampato per la prima volta a Napoli nel 1908, è interessante per diversi aspetti, non ultima la sorprendente rapidità ed essenzialità della scrittura, che sa di resoconto di cronaca più che di saggio scientifico. Proptagonisti delle vicende sono prevalentemente briganti del versante campano, ma non mancano quelli lucani e lo stesso Crocco. Particolare attenzione è dedicata a Giuseppe Caruso, tipico esempio di pentito diventato brigadiere delle guardie forestali. Ci sono inoltre Vincenzo Barone, ex soldato borbonico, Nunzio di Paolo, che imperversava tra Molise e Puglia, oppure Antonio Cozzolino, detto Pilone, ex scalpellino, combattente con l'esercito borbonico a Calatafimi e costretto a darsi alla macchia dalle persecuzioni della Guardia Nazionale, poi Alfonso Carbone fino a Cosimo Giordano cui è dedicato l'ultimo, ampio, capitolo.